Madri, madonne, donne
Venticinque sculture raku
Venticinque sculture Raku di dimensioni fra i 20 e i 30cm, realizzate nel 2004 per l’esposizione della personale Margini Orientali tenutasi nell’Ipogeo dell’Annunziata dove erano parte di un’installazione in una sala adibita con sabbia sul pavimento.
Le figure femminili che emergono dalle sculture raku sono le immagini delle madri, donne che rievocano i ricordi delle tradizioni indigene attraverso la memoria relativa all’archetipo femminile. Donne che sono rivolte verso l’alto guardano il cielo come caricarsi di visione da sfruttare come risorsa quando cala il buio.
La forza creatrice e generatrice, l’importanza del femminile.
Alla donna compete la spinta evolutiva dell’umanità, la donna è madre per cui emerge dalla sua anima la forza e l’istinto primitivo.
L’artista vuole approfondire il rapporto che crea la negoziazione tra tradizione e modernità rispecchiando a grandi linee i ricordi di culture antiche.
Nascosti nei margini orientali della civiltà evince il legame atavico fra vita e morte.
Dee – Matres Matutae – Madres de Plaza de Mayo